Proviamo a fare il punto della situazione sulla vicenda depurazione acqua /Nuove Acque.
1. Premessa. In data 10 ottobre la Corte Costituzionale ha stabilito l'illegittimità costituzionale della parte della legge Galli che prevedeva il pagamento del canone di depurazione anche nei casi in cui un utente pur allacciato alla fognatura non era allacciato ad un depuratore funzionante. Tale sentenza ha due effetti: a) dalla data di pubblicazione della sentenza (15 ottobre 2008) Nuove Acque (e tutti gli altri gestori in Italia) devono cessare di fatturare il canone di depurazione quando non c'è un depuratore funzinante; b) tutto quello che è stato pagato ingiustamente deve esere restitutito (termine di prescrizione dieci anni).
2. Azioni svolte dal Comitato. Il Comitato Acqua Pubblica di Arezzo ha diffuso la notizia in tutte le forme possibili (comunicati stampa, volantinaggi etc.) e ha chiesto formalmente a ATO 4 e Nuove Acque spa di applicare la sentenza della Corte Costituzionale senza che gli utenti dovessero fare o produrre qualsivolgia documentazione. Il Comitato ha inoltre chiesto la mappatura precisa delle zone con riferimento all'allaccio al depuratore. Nei confronti degli utenti il Comitato ha organizzatato 7 assemblee pubbliche (Subbiano, Tavarnelle di Cortona, Lucignano, Sansepolcro, Salutio, Pratovecchio e Palazzo del Pero) alle quali hanno partecipato complessivamente non meno di 600 persone. Il Comitato infine ha predisposto – con l'ausilio di un pool di avvocati – due moduli di "messa in mora" della società Nuove Acque con i quali gli utenti possono chiedere il rimborso di quanto ingiustamente pagato negli anni passati; si stima che già siano giunte a Nuove Acque migliaia di richieste di rimborso.
3. ATO 4 e Nuove Acque. L'ATO 4 e Nuove Acque ancora non ci hanno fornito la mappatura (per quello che ci risulta non l'hanno fornita nemmeno nei confronti dei comuni). Tuttavia in molti casi (esaminando il piano di ambito del 2006 e i bilanci di Nuove Acque) già siamo in grado di sapere con esattezza se un determinato utente è o non è allacciato al depuratore. L'ATO 4 ha scritto a Nuove Acque di cessare la fatturazione in tutti quei casi in cui l'utente non è allacciato al depuratore mentre per la restituzione degli arretrati si è posta in una situazione di attesa rispetto all'emanazione di eventuali nuove normative. Nuove Acque ha sospeso la fatturazione solo per quegli utenti residenti in comuni totalmente sprovvisti di qualsiasi depuratore (sono 6 comuni su 37), mentre ci risulta che tuttoggi continui a fatturare in tutti gli altri casi anche dove è più che palese l'assenza di un depuratore (per esempio Palazzo del Pero e Frassineto nel comune di Arezzo); in questi ultimi casi Nuove Acque ha la sfrontatezza di rispondere alle lettere degli utenti scrivendo che deve fare delle verifiche "in campo", quando ovviamente sa benessimo che in determinati luoghi non esiste il depuratore; per il rimborso degli arretrati invece si trincera dietro l'attesa di decisioni di non meglio identificate "autorità compententi".
4. Ruolo dei Comuni. Durante le assemblee alcuni sindaci sono stati presenti (quello di Subbiano, di Sansepolcro e di Lucignano) prendendo impegni più o meno soddisfacenti. Altri comuni si sono attivati in modo autonomo (Laterina e Castiglin Fiorentino) prestando assistenza ai cittadini per la richiesta di rimborso. In generale tuttavia tutti i comuni e l'ATO 4 hanno brillato per scarsissima incisività e pressione nei confronti di Nuove Acque visto che dopo 2 mesi e mezzo ancora oggi essa fattura il canone di depurazione a circa 13.000 utenti non allacciati al depuratore.
5. Provvedimenti legislativi. Nelle settimane passate era stata richiesta a gran voce da parte degli ATO e da parte delle società gestrici un provvedimento legislativo che mettesse "una pezza" agli effetti della sentenza della Corte Costituzione. Veniva evidenziato anche un vuoto legislativo (francamente inesitente) dopo la sentenza. Fatto sta che il giorno 18 dicembre 2008 il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legge recante misure straordinarie in merito al servizio idrico. Per ora abbiamo a disposizione solo due bozze di schema di decreto e non il testo ufficiale (visto che ancora non è stato pubblicato nella gazzetta uffficiale); l'articolo 8 di una delle due bozze testualmente riporta questo testo "Entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, al fine di assicurare la copertura integrale dei costi di investimento e di esercizio secondo il principio del recupero dei costi e secondo il principio "chi inquina paga", nelle more della riforma della disciplina della tariffa del servizio idrico integrato, la stessa è determinata ai sensi dell'articolo 161, comma 4, lettera a), del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, quantificando i costi ambientali originati dagli utenti nel caso in cui manchino gli impianti di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi." L'altra bozza invece riporta un testo un po' diverso: "Al fine di assicurare la copertura integrale dei costi di investimento e di esercizio secondo il principio del recupero dei costi e secondo il principio "chi inquina paga", l'Autorità di Ambito, entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto determina la tariffa del servizio idrico integrato ai sensi dell'articolo 154 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, quantificando i costi ambientali originati dagli utenti nel caso in cui manchino gli impianti di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi." Staremo a vedere nei prossimi giorni quello che verrà pubblicato nella GU. In ogni caso i testi appaiono molto sibillini e non è chiaro quali siano le conseguenze; comunque la sensazione, avvalorata anche dal testo inserito nella premessa del decreto ("RITENUTA la necessità, con riferimento alla vigente disciplina della tariffa del servizio idrico integrato, di adeguare senza ritardo l'ordinamento alle indicazioni di cui alla sentenza della Corte costituzionale n. 335 del 2008"), è che da ora in poi nel calcolo delle tariffe vengano inseriti (anche se non si sa come) ulteriori costi: i costi ambientali originati dagli utenti nel caso in cui manchino gli impianti di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi; ma tuttavia ciò avrà effetti solo per il futuro e peraltro sempre con il limiti massimi di tariffazione (si ricorda che Nuove Acque è già al massimo consentito dalla legge e quindi non può ulteriormente aumentare le tariffe). In conclusione non sembra che tale provvedimento legislativo cambi granchè per la situazione aretina anche se Nuove Acque e ATO 4 è molto probabile che lo utilizzeranno per disattendere, ritardare etc. le conseguenze della sentenza della Corte Costituzionale.
6. Azioni in programma da parte del Comitato. Mercoledì 17 dicembre abbiamo fatto una riunione con gli avvocati che danno una mano al Comitato. E' stato deciso – visto l'atteggiamento di ATO 4 e Nuove Acque - di intraprendere il percorso dei ricorsi al giudice di pace per richiedere i soldi ingiustamente pagati dagli utenti nel passato. Gli avvocati hanno garantito un'assistenza legale gratuita (e di questo li ringraziamo molto) salvo ovviamente riscuotere – in caso di vittoria – quanto liquidato dal giudice di pace come spese legali sostenute dalla parte vicente. Le sole spese a carico dei ricorrenti saranno quindi le spese vive (bolli, spese di notifica, diritti per l'iscrizione della pratica etc) pari ad una cifra che oscillerà fra 50 e 70 euro. Restano da definire ancora alcuni aspetti di carattere fiscale e organizzativo ma si conta che a partire da gennaio 2009 il Comitato costituirà una segreteria operativa (quasi certamente presso la sede dell'ACLI di Arezzo) e istruirà le pratiche da consegnare poi agli avvocati. Agli avvocati è stato inoltre chiesto di predisporre un nuovo modulo di lettera da inviare a Nuove Acque nella quale l'utente intima a questa società di sospendere la fatturazione della depurazione (nei casi di non allaccio al depuratore) e informa che procederà ad una autoriduzione della bolletta del servizio idrico togliendo dal pagamento da effettuare l'importo della voce "depurazione" + la relativa iva al 10%. Infine il Comitato ha deciso di continuare anche nel mese di gennaio 2009 ad effettuare le assemblee nei 37 comuni dell'ATO 4.
Scusate la lunghezza ma era necessario fare il punto preciso.
Saluti a tutti.
IL COMITATO ACQUA PUBBLICA DI AREZZO
Saluti a tutti.
IL COMITATO ACQUA PUBBLICA DI AREZZO